giovedì 2 luglio 2009

IL DDL SULL'IMMIGRAZIONE E' LEGGE





I senatori della Lega hanno salutato il voto sventolando i fazzoletti verdi.

Ha vinto la loro squadra, la loro idea dell'Italia.

Per loro è la giornata dell'orgoglio.

E anche se non sono allo stadio, o a Pontida, ma a Palazzo Madama, festeggiano trionfanti. Pazienza se all'altra metà del paese si rivolta la coscienza.

Se per l'Italia che ancora crede alla solidarietà e al rispetto dei diritti oggi è il giorno della vergogna e della rabbia. «Ho già sulla scrivania, il regolamento per definire i termini di utilizzo dei volontari per la sicurezza, le cosiddette ronde», annuncia il ministro dell'Interno Maroni.

E per le coscienze critiche del paese, scrittori e intellettuali, che hanno indirizzato al Viminale il loro sdegno? «Prenderò carta e penna scriverò la mia risposta», spiega.

Mentre il capogruppo della Lega Bricolo, ancora meno preoccupato dell'opinione del resto del paese rivendica: «Noi questa gente nelle nostre città non la vogliamo», scandisce parlando così di «quei tanti troppi clandestini» che «con l'introduzione del reato di immigrazione clandestina sarà più facile espellere».

E ancora scandisce: «Meno stranieri arrivano in Italia in cerca di lavoro e meglio è». tuona rivolto «ai sindacati della triplice e a confindustria, il nostro paese non ha bisogno di nuova forza lavoro straniera: prima dobbiamo pensare ai nostri giovani, ai nostri lavoratori e poi agli ultimi arrivati».

Questa è «una legge per gli italiani che vogliono la sicurezza, mi meraviglio che Belisario e Finocchiaro non la votino, dovranno spiegarlo ai loro elettori», assicura il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, che, preoccupato cerca di non lasciare tutta la scena alla Lega, sventola, metaforicamente, l'orgoglio piddiellino.

«Siamo al governo e siamo orgogliosi di aver portato questa legge al traguardo», rivendica, spiegando come il provviedimento appena approvato sia «una parte fondamentale del programma del centrodestra».

E scandisce: «Carcere più duro per i boss delle cosche, reato di immigrazione clandestina, sanzioni più severe per tutti i reati che allarmano i cittadini, più sicurezza, più certezza della pena. per questo siamo al governo e siamo orgogliosi di aver portato questa legge al traguardo». «Voi consegnate ad una Italia impaurita solo un pugno sbattuto sul tavolo», li ha avvertiti Anna Finocchiaro, portando dentro l'Aula la protesta contro un provvedimento «senza alcuna efficacia dal lato della sicurezza dei cittadini e sicuramente con gravi violazioni dei diritti civili degli immigrati ai quali affidiamo la cura dei nostri cari e dei nostri beni e il cui lavoro è indispensabile per il funzionamento di miglia di imprese».

Persone condannate ad essere «invisibili».

Perché è chiaro che «l'unico effetto che avrà questo provvedimento sarà di rendere invisibili gli immigrati sul nostro territorio», denuncia la presidente dei senatori del Pd: «Così si favorisce la clandestinità mentre si vorrebbe combatterla e i costi sociali del provvedimento, non ancora calcolati da questo governo, si annunciano altissimi», dice, inutilmente, rivolta ai banchi del governo.
02 luglio 2009

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