giovedì 15 ottobre 2009

mozione sull’età pensionabile è passata in Consiglio a Muggia, martedì 13.10



MOZIONE
OGGETTO: Innalzamento dell’età pensionabile delle donne.
PREMESSO:
- che, in attuazione della sentenza della Corte di Giustizia Europea dd. 13 novembre 2008 (violazione dell’art. 141 del Trattato U.E.), il Governo, con l’art. 22-ter, aggiunto al cosiddetto “decreto anticrisi” in sede di conversione in legge (Legge n. 102 dd. 03.08.09), ha dettato le nuove “Disposizioni in materia di accesso al pensionamento”;
- che, il comma 1 del citato art. 22-ter recita: “… omissis … all’articolo 2, comma 21, della legge 8 agosto 1995, n. 335, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: ”, di fatto abolendo progressivamente la facoltà per le donne del pubblico impiego di anticipare di cinque anni il pensionamento di vecchiaia;
- che, il comma 3 del citato art. 22-ter recita: “Le economie derivanti dall’attuazione del comma 1 confluiscono nel Fondo strategico per il Paese a sostegno dell’economia reale, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di cui all’articolo 18, comma 1, lettera b-bis), del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e successive modificazioni, per interventi dedicati a politiche sociali e familiari con particolare attenzione alla non autosufficienza; a tale fine la dotazione del predetto Fondo è incrementata di 120 milioni di euro nell’anno 2010 e di 242 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2011.”
VISTO:
- le dichiarazioni del Presidente del Consiglio apparse sulla stampa dopo una riunione a Palazzo Chigi (marzo c.a.) sulla gestione delle risorse che il Governo intende destinare al sostegno dell’economia reale: “Un fondo strategico a sostegno dell’economia reale e quindi delle imprese, che sarà nella disponibilità decisionale della presidenza del Consiglio; i ministri, man mano che avranno pronti progetti di intervento immediatamente realizzabili, si rivolgeranno alla presidenza del Consiglio che discuterà di questi progetti con l’assemblea dei ministri, formalmente o informalmente, raccoglierà il parere del ministero dell’Economia e poi le decisioni verranno portate al Cipe. Su questo modo di procedere c’è l’accordo di tutti i ministri. Non abbiamo voluto destinare una cifra da una parte e una cifra dall’altra, abbiamo preferito adottare questo sistema che riteniamo più congruo.”;
- che, le simulazioni condotte dall’Inpdap indicano che la nuova normativa porterebbe ad un minor numero di pensioni nel 2018, pari a 30.041, e ad una minore spesa cumulata tra il 2010 e il 2018 di circa 2.500 milioni di euro.
CONSIDERATO:
- che non tutte le economie derivanti dall’attuazione dell’incremento dell’età pensionabile delle dipendenti delle pubbliche amministrazioni saranno finalizzate a misure a sostegno della politica sociale, familiare ed alla non autosufficienza, visto che la dotazione del predetto fondo è incrementata di 120 milioni di euro nell’anno 2010 e di 242 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2011 (per un totale di 2.056 milioni di euro) a fronte della minor spesa calcolata in circa 2.500 milioni di euro;
- che, i dati confermano che nel nostro paese il peso dell’assistenza alle persone non autosufficienti e alla popolazione che invecchia ricade quasi del tutto sulla famiglia ed in particolare sulla donna;
- che, le donne continuano a subire gravi discriminazioni nell’accesso al mercato del lavoro, nella disparità salariale, nell'opportunità di fare carriera e nelle condizioni di lavoro;
- che, è necessario un welfare moderno che consenta alle donne di lavorare, fare carriera ed essere madri.
Il Consiglio Comunale di Muggia esprime:
grande preoccupazione per le conseguenze che l’applicazione della nuova normativa avrà sulle pubbliche dipendenti, privandole di una facoltà acquisita per legge e chiede adeguate garanzie affinchè le economie derivanti dall’attuazione dell’incremento dell’età pensionabile siano realmente destinati a politiche sociali a favore delle donne.
Per questo motivo impegna il Sindaco e la Giunta:
a trasmettere il presente documento alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro per le Pari Opportunità, al Consiglio Regionale, alla Provincia ed ai Comuni della Provincia di Trieste, affinchè lo sottopongano all’attenzione dei rispettivi Consigli.

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